Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

I suggerimenti del mese

Benvenuto Dicembre!

venerdì 30 novembre 2012

Week end, week end, week end...

Un'altra settimana è giunta al termine, archiviamo almeno un po' le fatiche e programmiamo qualche attività. Finalmente possiamo andare a quell'evento che tanto aspettavamo, o concederci un po' di relax, o darci allo shopping sfrenato, magari con la scusa del Natale imminente. Insomma, l'importante è che la parola chiave sia "divertimento"! Allora, ecco qualche idea su come e dove spendere questo fine settimana!

1) Se amate il cioccolato, non perdetevi il "Chocofestival" di Chieti. da oggi fino a domenica, passeggiando per Corso Marrucino, potrete entrare in una sorta di pasticceria all'aperto, con vetrine dedicate al cioccolato e numerosi eventi a cui partecipare. Massaggi, scuola di lavorazione e, ovviamente, degustazione!!! Bella anche l'iniziativa "Chieti sotteranea" che si svolgerà sabato 1 dicembre, un tour guidato (prenotazione obbligatoria) e gratuito per scoprire lati meno conosciuti di questa bella città.
Qui trovate informazioni: http://www.confartigianato.ch.it/index.php/item/217-confartigianato-organizza-la-quarta-edizione-del-“chocofestival”-che-animerà-il-centro-storico-da-venerdì-a-domenica


2) Se avete deciso di compiere il "Grande Passo" (sì, sto parlando a voi, futuri sposi!) ma dovete ancora orientarvi nel caos dei preparativi, e, soprattutto, se vi trovate nei pressi di Messina, non mancate di andare al salone espositivo "Per noi sposi" alla fiera di Messina. Troverete tutto, ma proprio tutto, per il vostro matrimonio. Viaggio di nozze compreso! Anzi, avrete la possibilità di vincere una splendida crociera! Sì dà il via questo pomeriggio con un brindisi alle 18 e poi si prosegue fino a domenica. Ingresso libero.
Per informazioni e orari: http://pernoisposi.jimdo.com/




3) Chi, invece, vuole tuffarsi nella magia natalizia, deve fare un salto a Cremona. Sabato pomeriggio e domenica, infatti, ci sarà il "Mercatino Aspettando il Natale". Addobbi, regali, moda vintage e gli immancabili dolciumi faranno da padroni in piazza Stradivari, che per l'occasione diventa un vero e proprio mercatino. In programma anche attività per i più piccoli.
Per chi volesse saperne di più
http://www.eventiesagre.it/Mercatini_Natale/21084595_Mercatino+Aspettando+Il+Natale.html

4) E per chi non vuole sfidare il freddo, ma godere della bellezza di grandi artisti, in programma ancora due mostre. La prima, dedicata a Renoir, dal titolo "Renoir, la vie en peinture", sarà ospitata nelle scuderie del Castello Visconteo a Pavia fino al 16 dicembre. Potrete ammirare molte opere del grandissimo impressionista francese, alcune delle quali esposte per la prima volta in Italia e provenienti da Washington, Parigi, Lille.
Da non perdere anche la mostra, visitabile fino al 20 gennaio, dal titolo "Raffaello verso Picasso", presso la Basilica Palladiana a Vicenza. Incredibile percorso di 90 quadri dei più importanti esponenti della pittura, da Botticelli, a Caravaggio, da Rembrant a Van Gogh. Assolutamente imperdibile!
Per info:
http://scuderiepavia.com/
http://www.comune.vicenza.it/vicenza/manifestazioni/mostre.php/66900



Buon week end!!!

giovedì 29 novembre 2012

Marrakech

Con l'arrivo del freddo polare di oggi, tutto quello che mi viene in mente riguarda posti caldi, spensieratezza, voglia di divertirsi e non infagottarsi per resistere a queste temperature.
Quindi oggi occhi puntati su una città vicina, ma non italiana, calda ma non di mare, speziata, gioiosa ... Marrakesh.

Città antichissima, fondata probabilomente alla fine del 1000, presenta una parte antica cinta da mura, la Medina (dichiarata anche Patrimonio dell'Umanità), ad ovest della quale si è sviluppata la parte nuova. Da non perdere la piazza Jāmiʿ el-Fnā, centro vitale, assolutamente da vedere perchè molto caratteristico, che cambia aspetto durante il giorno. Durante il mattino e il pomeriggio è un mercato all'apero, dove si vendono prodotti più svariati, dai datteri alle spezie. La sera le bancarelle spariscono per lasciare il posto a sedie e panche per i banchetti che servono cibo. Chi ama lo shopping "estremo" troverà di proprio gradimento il quartiere dei Suq, cioè il dedalo di vie e viuzze che ospitano il mercato coperto dove ogni via è dedicata ad un'attività specifica. Da non perdere neanche i palazzi, i giardini, le Moschee, i Riad, gli Hammam ... ecco le 5 cose da fare a Marrakesh prima di ritornare a casa.

1) Dopo una passeggiata, entrare in uno dei caffè della Medina e sorseggiare il tipico thè alla menta, una delizia.

2) Immergersi nella piazza Jāmiʿ el-Fnā (o Djemaa El Fna)e vederla in ogni fase del suo cambiamento. Dal mercato diurno alla vitalità della sera, dove troverete anche incantatori di serpenti, cantastorie e molto altro.

3) Provare l'esperienza unica dei suq, cercare quanto di più speciale ci sia da portare a casa come ricordo di viaggio. Dalle immancabili spezie, alle pelli, le stoffe, i goielli, gli abiti tipici, tutto merita almeno uno sguardo veloce. E, mi raccomando, la parola d'ordire resta contrattare! Non esiste comprare un oggetto e pagarlo la cifra richiesta, è considerata un'offesa! Perciò, pazienza e mostratevi simpatici, sono sensibili all'atteggiamento e potrebbero vendervi moooolto caro un oggetto solo perchè non piace loro il vostro modo di porvi. Divertitevi!

4) Dopo lo shopping sfrenato godetevi un trattamento super rilassante in un hammam. Portatevi ciabatte, asciugamani e una stuoia di plastica, dopodichè passate qualche ora a farvi coccolare con massaggi e trattameti per il corpo ... una goduria! Per amplificare al massimo l'esperienza vi consiglio di soggiornare in un Riad, case tipiche diventate piccoli hotel di gran classe.

5) Non potete lasciare la città senza aver visitato almeno la Madrasa (antica scuola di Corano), i Giardini di Majorelle (esperienza quasi fiabesca per i colori e l'atmosfera), le Tombe Saadiane, le Moschea di Koutoubia (anche se l'accesso non è consentito a chi è di fede non mussulmana), il Palazzo El Badi (per vivere l'antico splendore). Ok, questo punto ne vale 5 ...


Qualche notizia pratica:
- la moneta è il DIRHAM che vale circa 0.90 €
- non sono richieste vaccinazioni specifiche
- per recarsi in Marocco bisogna essere muniti di passaporto con validità residua di almeno 6 mesi dalla data di rientro
- la lingua ufficiale è l'arabo, ma viene parlato anche il francese
- religione Mussulmana
- anche se il clima è molto gradevole, non dimenticate indumenti più caldi per la sera

Non vi resta che partire!!!


mercoledì 28 novembre 2012

L'isola che non c'è

Giornata di grandi misteri oggi ... metto le lenti a contatto e una scompare (davvero eh, sparita!), faccio un test per vedere che tipo di lettrice sono (altro hobby che amo) ed esce fuori "amante del mistero", do un'occhiata alle pagine di una delle mie riviste di viaggio preferite e trovo ... che c'è un'isola, Sandy, che in realtà non esiste! Chiaro, ma non unico, esempio di Isola che non c'è!

Pare infatti che quest'isola, riportata non solo sulle mappe di Google, ma presente anche in alcune autorevoli carte nautiche, non sia stata trovata dai ricercatori che si sono recati sul posto. Luogo splendido, per altro, il Mar dei Coralli, tra la Nuova Caledonia e l'Australia, ma assolutamente sprovvisto dell'isola Sandy. Anzi, al suo posto pare che il mare raggiunga una profondità di circa 1400 metri! C'è chi parla della nuova Atlantide, chi di complotto della CIA, chi, forse più banalmente ma più realisticamente, di semplice errore umano. Fatto sta che Sandy non è la prima nè unica isola fantasma. Ricordiamo Bermeja, nel Golfo del Messico, menzionata sulle mappe dal 1839 ma mai trovata, o l'Isola del Podestà, che un capitano italiano di nome Pinocchio (e va beh, però...) individua al largo delle coste cilene e, mai trovata, rappresentata sulle mappe solo fino al 1935.


Foto prese da:
http://www.mondonauticablog.com/2012/11/25/sandy-island-google-maps/
http://viaggi.virgilio.it/foto/gallery/mistero-isola-che-non-c-e.html
Tanti sono i misteri che si trovano viaggiando, e altrettanti quelli che ...  non si trovano affatto!

martedì 27 novembre 2012

Polinesia ... basta la parola! (parte seconda)


Eh sì, oggi è proprio la giornata giusta per ricordare una meta bella, calda e assolata come la Polinesia! Quindi, col pensiero, mi ricolloco a Bora Bora, sulla barchetta in attesa di fare la nostra prima escursione di mare, meta il Lagoonarium.

La gita al Lagoonarium prevedeva prima due soste intermedie, una per nuotare in mezzo a coralli e pesci di ogni genere, l'altra per fare un po' shark feeding. Così, dopo aver raccolto giusto il necessario per l'escursione (mio marito non è di questo parere, però...), arriviamo con una navetta dell'hotel fino a un villaggio dall'altra parte dell'isola, punto di imbarco e inizio dell'escursione vera e propria. Ci imbarcano e ci presentano le nostre guide, due incredibili uomini che sembravano usciti da un film. Uno, addetto alle comunicazioni, ci raccontata come si sarebbe svolta la giornata e ci informa che alla fine avremmo potuto acquistare il dvd della nostra gita (non un filmino prefabbricato, ma il girato della nostra esperienza), l'altro, un uomo-pesce, vestito solo con un pareo piegato a perizoma, che non conosce nessuna lingua oltre a quella locale, ci smacca un sorriso sdentatissimo e così si presenta. Partiamo ... il mare è incredibile, rimaniamo affascinati dai colori e dalle sfumature che questo meraviglioso elemento riesce ad assumere. Alla prima sosta, indossiamo scarpette, maschera e boccaglio e scendiamo con la scaletta nell'acqua piena di pesci. Che spettacolo ... se non fosse stato per il fatto di dover rimanere attaccati a una corda per la corrente forte e alla conseguente possibilità (poi diventata realtà) di subire attacchi da parte di pinne vicine, sarebbe stato perfetto. L'uomo pesce si immerge con noi, anzi, senza neanche prendere respiro comincia a nuotare sempre più in profondità, fino a riemergere tenendo per il muso una murena gigante! La porta in giro per mostrarla a tutti, e rimaniamo meravigliati da come si senta a proprio agio nuotando con una murena di oltre 2 metri per le mani. Risaliamo sulla barca in attesa di arrivare in un punto popolato da squali, per dar loro da mangiare. Dopo un breve tratto indossiamo di nuovo maschera e boccaglio e … mi sospendo perché a questo punto si verifica un piccolissimo incidente di percorso con la mia maschera per cui tutti scendono in acqua tranne mio marito ed io! Va beh, gli squali sono già arrivati attirati dal pesce che le nostre guide hanno lanciato in acqua, poco male, ci godiamo lo spettacolo di questo “pranzo” selvaggio e, sempre salutando la videocamera sottomarina che ci riprende continuamente, risaliamo sulla barca per raggiungere la meta finale: il Lagoonarium. Non saprei bene come descriverlo … è la cosa più vicina alla perfezione (per me che amo spassionatamente il mare e i suoi abitanti) che abbia mai visto! Arrivati su questo piccolo “motu” (atollo) depositiamo gli zaini nel posto in cui verrà servito il pranzo. Poi, dopo una capatina alla “pipì room” (ma allora l’uomo pesce parla!!!) ci avviciniamo a una porzione di mare recintata in cui ci sono le tartarughe.

Ci spiegano che con loro non si può nuotare perché mordicchiano (provato da un nostro compagno di viaggio che ha voluto mettere un dito in acqua) e quindi, dopo averle fotografate per bene, ci immergiamo in questa “vasca di mare” (in pratica hanno recintato il mare) e cominciamo a nuotare insieme a squali di ogni razza (compreso il Limone), razze, pesci di ogni forma e colore, tanti e tutti incuriositi da noi quasi come noi da loro … incommentabile! Poi pranzo, lezione di pareo (l’uomo pesce è pieno di virtù!) e relax sulla sabbia bianca accompagnati da giovani che suonano l’ukulele … un sogno!!!
Ritorniamo in hotel con la consapevolezza di voler ritornare in quel Paradiso e, felici ci addormentiamo. Il giorno dopo il cielo è grigio, piove anche un po’, così decidiamo di andare a visitare la fabbrica di perle a Vaitape. La città, se così si può definire, viste le dimensioni, ci colpisce soprattutto per la sua semplicità e per il fatto che gli abitanti, sempre sorridenti, vadano in giro scalzi! Entriamo nella fabbrica di perle e seguiamo il tour guidato in cui ci illustrano tutto il processo di creazione della perla, da un singolo granello di sabbia al meraviglioso capolavoro che, dopo essere sapientemente incastonato su supporti più o meno preziosi, viene venduto nella gioielleria alla fine del giro. Visto, ammirato, comprato!

I giorni a Bora Bora scorrono veloci e presto termina la nostra prima settimana di viaggio di nozze. Ci aspetta un’altra isola e altre avventure … Rangiroa arriviamo!

 

lunedì 26 novembre 2012

Ricordi dal Kenya ...


Oggi, con questo tempo "bagnato" che porta un po' di malinconia, volevo condividere questa foto. Recentissima, risale a pochi mesi fa, è stata scattata in Kenya, a Malindi, terra splendida, che porta felicità nonostante sia lacerata dalle tristezze. Bimbi che fanno il bagno nell'oceano, incuranti delle onde, risate sonore che si levano dalla spiaggia, giochi d'acqua, a volte pericolosi ... questo lo scenario in cui va collocata. Condividere la vita di tutti i giorni con questo popolo, e in particolar modo con i più piccoli, è un'emozione incredibile ...

venerdì 23 novembre 2012

E week end sia!

La settimana lavorativa sta volgendo al termine? Sì??? Siete in cerca di qualcosa che vi distragga e vi rilassi? Sì??? Allora, ecco a voi 4 idee per sfruttare al meglio il fine settimana e ripartire lunedì super carichi!


1) Natale si sta avvicinando velocemente e, prima che Babbo Natale sia così indaffarato da non poter più ricevere visite, potete andare a trovarlo nella sua grotta... non in Finlandia (ci vorrebbe un po' più di un week end), ma in Piemonte. Ad Ornavasso (Verbania, lago Maggiore) da domani fino al 6 gennaio, sarà possibile incontrarlo, consegnargli personalmente la letterina, avere un incontro ravvicinato con elfi (i Twergi) e renne e visitare anche i mercatini artigianali. La grotta si trova a 200 metri sotto terra e verrete accolti da Babbo Natale in persona in uno splendido salone di marmo. Se poi aveste voglia di fare anche un giretto sul lago Maggiore... beh è splendido. Non perdetevi il castello ad Arona, le isole Borromee (Isola Bella, Isola dei Pescatori, Isola Madre), il parco di Villa Pallavicino a Stresa e i giardini di Villa Taranto a Pallanza.

Per saperne di più: http://www.grottadibabbonatale.it/?q=node/1
http://www.settemuse.it/viaggi_italia_piemonte/verbania_lago_maggiore.htm


2) Una proposta natalizia ma pensata più per i grandi, questa volta, è quella del Mexpo Winter, che apre oggi e durerà fino a domenica 25. Nei tre padiglioni di Malpensa Fiere si potranno trovare: una sezione dedicata ad addobbi, decorazioni, arredamento (a fianco una speciale sezione gastronomica), una parte interamente dedicata allo sport, in cui si possono provare più di 30 discipline, e poi un'area bimbi, un intero padiglione pensato per loro... e per chi vuole fare acquisti, visto che in questa sezione è allestito un grande spazio commerciale.
Informazioni qui: http://www.mexpo.it/


3) Se invece volete rimandare i pensieri (e gli acquisti!) natalizi, perchè non fare un salto a Roma e, dopo aver visitato la mostra dedicata a Vermeer, concedersi un bel fine settimana nella nostra (splendida!!!) capitale? La rassegna sul più importante artista olandese del XVII secolo è ospitata nelle Scuderie del Quirinale fino al 20 gennaio. Un'ottima occasione per conoscere meglio un artista alquanto misterioso. E poi Roma ... la città eterna ... Colosseo, San Pietro, Fori Imperiali, Piazza Navona, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna sono solo alcuni dei moltissimi punti di interesse della città. Anche se ho avuto la fortuna di andarci diverse volte, mi regala sempre qualche emozione inaspettata! Bellissima!
Leggete qui per info: https://www.scuderiequirinale.it/categorie/mostra-003
http://www.turismoroma.it/itinerari


4) Quest'autunno ci sta regalando ancora giornate dal clima gradevole, si pensa ancora al mare... ma,
visto che l'aria pungente comunque è un fatto assodato, possiamo godere delle bellezze sottomarine all'Acquario di Genova. Mari freddi, mari caldi, mar Mediterraneo e foreste tropicali, tutto questo e molto altro vi delizierà se deciderete di passare a Genova il vostro week end. E poi, fate un giro per i caruggi, le piccole viuzze tipiche patrimonio dell' UNESCO, scoprite le meraviglie del Palazzo Reale e, prendendo un ascensore orizzontale (più unico che raro) arrampicatevi fino al Castello D'Albertis, non ve ne pentirete. Insomma, un fine settimana sotto l'ombra della Lanterna vi stupirà piacevolmente!
Trovate informazioni qui: http://www.museidigenova.it/spip.php?rubrique25
http://www.acquariodigenova.it/cms/home.html
http://www.genova-turismo.it/

Buon week end a tutti!!!

giovedì 22 novembre 2012

Isole Lofoten



Io sono un'amante del mare, un'amante appassionata a dire la verità, per nulla al mondo rinuncerei a vivergli vicino e appena posso cerco di andare in posti che mi permettano di conoscere cosa c'è sotto. All'inverso non sono una grande estimatrice della montagna, seppur riconosca che offra spettacoli splendidi e riesca a togliere il fiato. C'è un posto, però (il mondo è davvero generoso con chi ha voglie e/o possibilità di spostarsi!) che è in grado di accontentare tutti i gusti, che riesce a far sentire a proprio agio entrambi gli "schieramenti". Si trova nel nord Europa ... si tratta delle isole Lofoten. Questo arcipelago norvegese, situato 200 km oltre il Circolo Polare Artico, è definito da molti non a torto un posto da fiaba, un posto dominato dai contrasti di luce. C’è un periodo dell'anno, infatti, in cui il sole non tramonta mai (27 maggio - 17 luglio), e uno, più breve, in cui il sole non spunta mai dall'orizzonte (7 dicembre - 4 gennaio). In questo secondo periodo, però, non domina il buio assoluto come si potrebbe pensare, ma il sole riesce a regalare un crepuscolo con sfumature di colori splendide. E sembrerà strano, ma le isole Lofoten godono di un clima mite grazie alla corrente del Golfo. Perciò in inverno raramente si scende sotto lo 0 e in estate troviamo una media di 12/15 gradi. Tutto ciò ci offre la possibilità di soffermare la nostra attenzione anche sullo splendido mare turchese. Perciò ecco 5 buoni motivi per spingersi fino alle isole Lofoten:

1) la prima e più pazzesca delle ragioni, per vedere l'Aurora Boreale. Le Lofoten sono un punto di vista strategico per assistere a questo fenomeno atmosferico in cui la luce danza, in striature di colori verdi, rosso, blu. Il periodo migliore per godere di questo spettacolo è ottobre - aprile. Ci vuole una buona pianificazione, il buio e una quantità di fortuna. L'aurora boreale è un regalo! Un meraviglioso regalo che dà i brividi!!!

2) per fare un salto indietro nel tempo andando a visitare il Museo Vichingo di Lofotr. Gli archeologi hanno ritrovato la più antica dimora dell'epoca, appartenuta a un capo vichingo. Ora è sede del museo, in cui ci sono ricostruzioni, reperti, mostre. Da tenere presente insieme a un'escursione all'isola di Moskenes, dove si trovano tracce di un insediamento di migliaia di anni fa e addirittura una caverna con dipinti rupestri risalenti a 3.000 anni fa! Chi è appassionato di storia non si faccia sfuggire una delle prime stazioni radar costruite dai tedeschi nel nord durante la seconda guerra mondiale ("Borga") a Eggum.

3) per fare kayak. Secondo il giornale inglese "The Guardian", queste isole sono tra le 10 migliori mete al mondo per praticare questo sport.

4) per fare una crociera nel famoso Trollfjord, il leggendario fiordo lungo appena 2 km. Attraversandolo si ha la possibilità di fare un "Rib safari" e vedere una bella quantità di animali, comprese le orche, se si ha molta fortuna.

5) per ammirare gli splendidi villaggi di pescatori. Tra tutti, Henningsvær, uno dei più importanti insediamenti dei pescatori, in cui potrete ammirare le caratteristiche rastrelliere di legno per l’essicazione del merluzzo, e Nusfjord, il villaggio più famoso delle Lofoten, le cui case sono state costruite in massima parte nel 1700 e si conservano ancora intatte come allora.



Insomma queste isole sono davvero molto particolari, non a caso nel 2007 sono state classificate al terzo posto come isole più belle del mondo dal National Geografic. Per chi ama il mare, per chi strizza l’occhio alla montagna, per chi vuole rimanere colpito da come questi due elementi si armonizzino perfettamente. Tutto questo è possibile, alle Lofoten!

Per chi volesse saperne di più:
http://www.visitnorway.com/it/Dove-andare/La-Norvegia-del-nord/Le-isole-Lofoten/

http://www.lofoten.info/index.php?c=449&kat=SIGHTS

mercoledì 21 novembre 2012

Cards di tutta Europa ... riunitevi!


Quando prepariamo un viaggio, uno dei primi punti a cui pensare è il trasporto. Da casa alla meta, certamente, ma, se decidiamo di visitare una città d’arte o una capitale per più giorni, è da valutare come muoversi e raggiungere i diversi punti di interesse. È per questo che in numerose città europee e non solo, capitali e non solo, sono nate negli anni dei “pass”, carte che, a volte includendo anche entrate a musei, a volte fornendo sconti in attrazioni differenti dalle più gettonate, ci consegnano la libertà di goderci al meglio la meta. Oggi ne vedremo alcune, ma prossimamente cercherò di fare altri post per offrire una panoramica completa:

   -    Amsterdam propone con gran successo la sua “I amsterdam city card”, che consente non solo l’accesso gratuito al sistema di trasporti della città, ma offre l’opportunità di entrare gratis in tanti musei (tra cui il Van Gogh Museum, il FOAM Amsterdam etc. etc.), di fare gratis crociere sui canali e dà diritto al 25% di sconto su un’infinità di attrazioni e ristoranti. Si può fare per 24, 48 o 72 ore al costo rispettivo di 40 €, 50 € o 60 €. Può essere acquistata o prima di partire o in vari posti in città, tra cui l’aeroporto Shiphol.

 

-          Barcellona invece dispone di una “Barcelona Card”, che consente di viaggiare gratis su tutti i mezzi pubblici (incluso il collegamento dall’aeroporto), di entrare gratis in alcuni musei e luoghi di interesse (tra cui il Circuit de Catalunya) e di beneficiare di sconti su importanti attrazioni della città (per esempio 2 € di sconto sull’entrata alla Sagrada Familia, o il 20% di sconto se si desidera entrare nella splendida Casa Batllò), ristoranti e alcuni negozi di souvenirs. Disponibile per 2, 3, 4 o 5 giorni con costi compresi tra i 29 ai 47 €. Se non siete proprio patiti di musei, allora quel che fa per voi è la Card Dias, disponibile per vari giorni, che, a un costo inferiore, consente “solo” il viaggio gratis sui mezzi.

 

-          Copenhagen offre la “Copenhagen Card” che dà accesso al trasporto pubblico gratis, fa entrare gratis in 70 attrazioni o musei e offre sconti in diversi ristoranti, negozi di regalini e luoghi d’interesse. Acquistabile online o direttamente in aeroporto e altri punti della città (perfino in qualche albergo), è disponibile per 24, 72 o 120 ore con costi che oscillano dai 35 ai 95 euro. La cosa interessante per chi viaggia con prole al seguito è che per ogni adulto (= maggiore di anni 15) sono compresi sulla stessa tessera fino a due bambini (= minori di anni 9).

Rimane solo, calcolatrice alla mano, fare due conti e vedere se conviene, in base a quello che si desidera vedere e anche alla grandezza della città e perché, no, allo stile che si vuole dare alla vacanza. Perché magari non approfittare di un week end per girare in bicicletta? Addio smog, o forse solo arrivederci, ma almeno per un po’ benvenute sane passeggiate!

Qualche link utile:
http://www.iamsterdam.com/en-GB/experience/deals/i-amsterdam-city-card/i-amsterdam-city-card-offers-2012

http://it.wwte33.com/pub/agent.dll?qscr=tsdt&stat=5&flgc=0&loid=179992&ofid=3150&wtid=28&eapid=574-30033

http://www.visitcopenhagen.com/book-your-stay/copenhagen-card

martedì 20 novembre 2012

"Piccola" curiosità cinese


Statua del "Buddha gigante" a Leshan, Cina.

La Cina mi affascina da molto, da sempre a dire il vero, ho anche intrapreso corsi di cinese a vario livello e con molta difficoltà ora potrei chiedere con successo di andare alla toilette... dopo aver detto come mi chiamo però!!! Per questo oggi, nella "rubrica" settimanale "curiosando nel mondo", ho pensato di proporre questa foto, ai primi posti nella mia wishlist di viaggi da fare al più presto. La statua del Buddha gigante si trova in una regione della Cina, il Sichuan, vicino alla città di Leshan. Si tratta della più grande statua di pietra di Buddha del mondo, alta più di 70 metri e talmente grande che sulla sua unghia più piccola si potrebbe stare seduti. Se si hanno gambe buone, attraverso delle scalinate ripide, facendo più di 300 scalini, si può percorrere dalla testa ai piedi e rendersi conto di quanto si è piccoli in confronto a certe cose!

Se questo viaggio vi affascina, date un'occhiata qui: http://www.travelsichuanguide.com/
Non solo riguardo al Buddha gigante, ma anche per conoscere meglio questa regione della Cina fatta di foreste di bamboo, cascate, siti storici e abitata anche dai panda giganti.

lunedì 19 novembre 2012

Polinesia, basta la parola! (parte prima)



Penso che un sogno così non ritorni mai più …” queste sono le parole che mi risuonano in testa quando ripenso al mio viaggio di nozze in … Polinesia! Già la luna di miele non è proprio un viaggio come gli altri, tanto più se fatto davvero a ridosso delle nozze, ma la meta … che meta!!! È proprio come tutti ne parlano, ma viverla in prima persona la rende più bella, ovviamente, come succede quando vivi un sogno splendido! Il viaggio è un po’ lungo, ma quello che si trova una volta arrivati, anche solo in aeroporto, ripaga ampiamente le 24 ore di volo. Tutto è cominciato quando ho visto per la prima volta il cartone disney  “La spada nella roccia”. Rimasi affascinata da mago Merlino che chiamava a gran voce una città, Honululu … ah che bel suono, mi sono detta subito che un giorno ci sarei andata. Poi, crescendo, appassionandomi di viaggi, studiando, l’occhio mi è caduto su isole non molto distanti dalle Hawaii effettivamente, ma assai più esotiche e meno “costruite”, quelle della Polinesia appunto. Ecco, quella sarebbe stata la mia meta da sogno, e così è stato. Ma andiamo con ordine …

La Polinesia si compone di molte isole(il suo nome vuol dire appunto quello), ma noi abbiamo deciso che, per paesaggio sottomarino e vita di relax avremmo toccato la Polinesia francese, soggiornando a Bora Bora e Rangiroa, dopo una sosta notturna e molto necessaria a Tahiti.


Arrivare in aeroporto a Papeete,  sull’ isola di Tahiti, significa essere accolti da tre suonatori di ukulele in abiti tipici, che alle 2 di notte ti danno il benvenuto, significa ricevere una (la prima a dire il vero) collana di fiori di tiarè profumatissima (che ho tentato di conservare con pessimi risultati), significa arrivare in un resort affacciato direttamente sulla spiaggia nera, vulcanica, con la vasca idromassaggio in una parte della stanza dedicata solo a lei, con il suono delle onde dell’oceano Pacifico come sottofondo, vedere il sole sorgere in questo Paradiso … è un ‘esperienza speciale. Ma, come ho detto prima, anche se sarebbe stato bellissimo approfondire e scoprire qualcosa di più di questa città, il mattino dopo siamo di nuovo in partenza. Volo cortissimo, solo un’ora scarsa, per raggiungere Bora Bora. La “perla del Pacifico”, così è chiamata, ci ha accolto subito con un contrasto di colori splendido, l’acqua di un turchese mai più dimenticato, e il verde intensissimo delle sue montagne. Veniamo portati nel resort, coccolati con cocktail di benvenuto e  salviette profumate e finalmente ci viene mostrata la “camera”. Che poi come si fa a definire camera … immersa in un giardino tropicale, disponeva di jacuzzi privata, gazebo con tavolo e panche nel  giardino privato, doccia all’aperto e letto a tre piazze! Che sogno!!! E poi il profumo che c’era … legni e fiori coloratissimi! Senza neanche disfare le valigie, infiliamo il costume e di corsa nella laguna. Acqua bassissima e trasparente in modo assoluto. Giochiamo con qualche pesciolino e ci godiamo lo spettacolo della cartolina che stiamo vivendo, l’acqua, le palme che si piegano verso la laguna, le montagne … ma la sera fa presto ad arrivare ai tropici e alle 18 è già buio (così come alle 6 è già bello luminoso). Alla reception ci informano di tutte le escursioni che avremmo potuto fare: passeggiata sul fondo del mare, gita al Lagunarium corredata di shark feedind, uscita serale per vedere lo spettacolo unico del festival delle arti nella città di Vaitape. Ci accordiamo per due su tre, la sera prendiamo il mare (nel senso letterale del termine, eravamo seduti così avanti sul moto scafino che ci portava che ci siamo lavati per bene!) e arriviamo nella città per lo spettacolo. Mai parola fu più giusta! Centinaia di ballerini che, ancheggiando, ci hanno fatto rivivere il mito locale dell’origine del mondo, musiche e balli ininterrotti per quasi tre ore … stupefacente!!! Tornando in hotel, notiamo con meraviglia che, vicino alla bottiglia di champagne di benvenuto, ci hanno messo sui comodini due bottigliette d’acqua e le favole con protagonisti i personaggi mitologici polinesiani … sempre di più senza parole ci addormentiamo nel favoloso e immenso lettone.
 

La vacanza è stata lunghetta, quindi, per non fare un post gigante e noiosissimo, come quegli album fotografici che amici e parenti costringono a vedere una volta ritornati dalle vacanze, per ora mi fermo qui. Nelle prossime settimane proseguirò con il racconto delle nostre escursioni a Bora Bora (topo e caduta inclusi!) e della fantastica e incontaminata Rangiroa.
 
Qualche notizia pratica ...
- il nostro tragitto è stato Milano - New York - Tahiti - Bora Bora - Rangiroa, il primo tratto abbiamo volato con Alitalia, per i successivi il volo è stato operato dalla Air Tahiti Nui (strepitosa)
- i nostri alloggi sono stati: Radisson Plaza Resort a Tahiti, Bora Bora Pearl Beach Resort & Spa a Bora Bora, Kia Ora Resort & Spa a Rangiroa. Questi erano davvero splendidi, ma se dovessimo tornare (e un giorno torneremo!!!) cercheremo di alloggiare nelle splendide pensioncine familiari disseminate qua e là nelle isole. Sono belle, più economice e danno la possibilità di stare a più stretto contatto con le persone del luogo.
 
 
 
 

venerdì 16 novembre 2012

Partire, tornare, ripartire...


Oggi, navigando in rete, mi sono imbattuta in questa frase: “Il viaggio perfetto è circolare. La gioia della partenza, la gioia del ritorno” di Dino Basili. Ho cominciato a pensare che, essendo appena tornata (a proposito se siete già stati a Parigi e ve la ricordate splendida … la state sottovalutando, è ancora più splendida!) dovrei essere pervasa da questa doppia gioia, ma di primo impatto, invece, non mi sembra proprio. E anche le altre volte che sono tornata non mi è balzata in testa la gioia come prima emozione.
Partire per un viaggio porta in sé quel misto di emozione – aspettativa – sollievo - ansia che tutto vada come ci aspettiamo – spensieratezza, con cui il ritorno non può competere. Preparare le valigie, trascinarle stracariche (beato chi ha inventato il trolley!), o invece portarsi solo lo stretto indispensabile, aspettare l’aereo o il treno, o partire in macchina per raggiungere la meta, sapere cosa aspettarsi ma non del tutto, lasciare la porta aperta alle sorprese e poi … finalmente l’aereo atterra, il treno arriva in stazione, la macchina si ferma in un parcheggio e si comincia l’avventura. “Che cosa guardiamo per prima?” “Ci buttiamo subito in acqua?” “Disfiamo dopo le valigie, ora di corsa per strada a guardare cosa c’è”… questa sì che è gioia! Tuffarsi in un’acqua nuova, vedere nuovi volti, nuovi occhi, avere noi stessi nuovi volti e nuovi occhi e vivere almeno per un po’ in un’altra realtà, assaporare la sua atmosfera, cercare di conoscerla, di capirla. I giorni poi trascorrono, si rifanno le valigie, si riprende l’aereo, il treno o la macchina e via, si torna a casa … con la malinconia di aver lasciato da qualche parte del mondo i nostri occhi spensierati, le nostre mani allacciate a piccoli batuffoli speranzosi, la nostra leggerezza di viaggiatori … però, sì c’è anche un però, con la consapevolezza che bisogna essere a casa per ripartire, per preparare un altro viaggio, per sentire di nuovo la gioia della partenza.

venerdì 9 novembre 2012

Partenze...



In partenza per Parigi!!! Ci "ribloggiamo" la prossima settimana!!!!!!!!
Au revoir!

Bla, bla, bla...

Moltissime volte, raccontando di viaggi fatti all'estero o semplicemente fantasticando ad occhi aperti e a voce alta su una qualche meta esotica, mi sono sentita ripetere: "Bellissimo, anche a me piacerebbe andarci, ma la lingua è un problema!". Con più di un dubbio, alcune volte sorrido, soprattutto se non conosco bene la persona che ho di fronte (non posso certo dar battaglia agli sconosciuti!), altre volte, invece, mi oppongo decisamente a questa affermazione. Perchè, è vero, più sai meglio è (parlo sempre di questioni linguistiche, per altro il mio pensiero è esattamente opposto), ma non è affatto detto che se non sai devi rimanere sulla poltrona a sfogliare riviste che parlino di viaggi compiuti da altri, anzichè consultare guide mentri prepari il tuo. Cercare di farsi capire può essere molto complicato, soprattutto se il paese che ti ospita ha addirittura altri idiomi, ma questo se ci soffermiamo a quella che si definisce comunicazione verbale. Se andassimo oltre, scopriremmo una miriade di persone pronte ad interpretare i nostri gesti, magari con qualche sorriso, magari anche con qualche fraintendimento, ma disponibili a risolvere piccoli e grandi dubbi. Quando magari si esce dall'aeroporto e si va in cerca di un qualche cartello che indichi la via da prendere, "bene l'ho trovato! Dice...o mamma è in cecoslovacco...senza traduzione in inglese..." ecco forse a quel punto sopraggiunge un leggero sconforto (provato in primissima persona, ma questo lo racconterò in un altro post), ma basta andare in cerca di qualcuno e il gioco è fatto.
Si tira fuori una mappa, si fanno due gesti, anche qualche verso onomatopeico se è il caso, e a un certo punto spunta fuori la via giusta! Non sono solo i monumenti o le belle piazze le cose da vedere in un viaggio, sono anche le persone che si incontrano, che si conoscono lì, che lo possono rendere unico. Certo, sempre con attenzione e prudenza e resistendo alla tentazione di fidarvi di chiunque, solo per stanchezza.
Questo accade quando si cercano soluzioni pratiche. Quando, al contrario, si ha la fortuna di poter scambiare quattro chiacchiere con persone che non solo non parlano la tua lingua, ma neanche qualche accenno delle lingue straniere più diffuse, inglese e francese per esempio, ecco allora si verifica il più straordinario dei miracoli linguistici: ci si capisce perfettamente. Perchè ci si affida a qualcosa che va oltre le parole, a qualcosa fatto di sguardi, sorrisi, di sfumature che si sentono "con la pancia" non con le orecchie. Così, si può trascorrere un pomeriggio parlando in kirundi, per esempio, con il risultato di vedersi abbracciare e sorridere senza essersi procurati quell'affetto con le parole, ma solo con la volontà di volere andare incontro all'altro, espressa con gli occhi. O può succedere di fare lunghe conversazioni in swahili, con persone consapevoli come te di un'incomprensione linguistica di fondo, ma che ti lasciano talmente gioia, che tutto il resto passa in secondo piano.
Chi viaggia ha una grande, grandissima fortuna, che è quella di poter mettersi in gioco e, siccome l'Italia è splendida, ma il mondo è grande, potrà capitare di scontrarsi con barriere più o meno difficili da abbattere, ma questo rende solo il gioco più divertente. Andiamo, improvvisiamo, facciamo gaffe e molte anche, ma gustiamoci tutto quello che c'è, senza paura!

giovedì 8 novembre 2012

Mal d'Africa? Sì, grazie!!!



Si viaggia per tanti motivi: per lavoro, per fuggire e staccare la spina, per avere il tempo di ascoltare il silenzio, perchè si vuole fare una pazzia e raggiungere la persona amata, per conoscere gente, vivere esperienze...e c'è chi viaggia con lo scopo iniziale di andare a "dare una mano", sì insomma, andare a portare il proprio aiuto in paesi più o meno lontani. Ma, se sono convinta che i viaggi, anche se non rispondono pienamente al modello immaginato, non siano mai un fallimento, perchè arricchiscono sempre in qualche misura chi li fa, quest'ultimo tipo, invece, reca in sè una differenza abissale...fallisce miseramente. Perchè in corso d'opera si trasforma, le parti si invertono, chi parte per aiutare diventa, invece, aiutato. Può succedere ovunque, non è detto che si debba andare lontanissimo... a me è successo in Africa, e mi succede puntuale ogni volta che ci ritorno.
La prima volta è stato in Burundi, nel 2009...
Partiti alla volta della Missione francescana di Kayongozi, nella nostra mente si era creata tutta una serie di immagini legate all'Africa fatta di povertà, malattie, miseria, violenza. Arrivati là ci siamo accorti che non mancava nulla assolutamente di quello che avevamo pensato, ma c'erano delle carenze, e molte! I sorrisi, illuminati, sinceri, la condivisione di tutto, anche dei momenti più intimi, le manine di bimbi che, anche se non ti conoscono, cercano le tue, e a te si affidano...questo non lo avevamo proprio preventivato. Questo è il viaggio che fallisce un aspetto e ne centra moltissimi altri. Quando arrivi in certi contesti di miseria e ti senti a tuo agio, non certo perchè sguazzi nella spazzatura a casa, ma perchè senti che quello che stai vivendo proprio lì si incastra alla perfezione a ciò che ti manca, non puoi ignorare l'affacciarsi di tante domande e di enormi pensieri. Quindi un po' di tempo per ambientarsi e poi via, al lavoro. Far giocare i bimbi, dar loro il pasto serale, aiutare negli interventi sanitari, portare cibo a chi, fuori dalla missione, non aveva neanche mai visto uomini bianchi. Affacciarsi su culture diverse, accettare l'invito a visitare una capanna, mostrata con immenso orgoglio dal suo padrone, dare la possibilità ai bimbi di disegnare per la prima volta nella loro vita e vedere, il giorno dopo, decine di disegni fatti per terra, con quello che si trova...la scoperta di qualcosa di bello per loro, di emozionante per noi. Essere investiti da mille odori, sapori, colori, suoni, assistere ad una festa data solo in onore di noi "bianchi" (solo fuori, dentro, ormai, più neri della notte), soffrire perchè si vorrebbe rimanere lì, per sempre, senza niente ma con tutto. E al ritorno, essere investiti da domande, tra cui una, la solita "allora, il mal d'Africa esiste davvero?"... sì esiste, è devastante e incurabile, e io ce l'ho.

Se volete, fate un giro qui
http://missionifratiminoriliguri.webnode.it/missioni-nel-mondo/

mercoledì 7 novembre 2012

Della serie "a Parigi l'importante è muoversi..."



Arrivare all'aeroporto a Parigi e non sapere come fare per giungere in centro...il terrore di chi, per la prima volta davanti alla maestosità dei mezzi di trasporto parigino, deve affrontare il tragitto sprovvisto di cartina e con la sempiterna domanda che risuona in testa...dove devo scendere???
Parigi ha una rete di mezzi pubblici incredibile che spazia dalla "banale" ferrovia, la RER, alla funicolare di Montmartre, passando per metro, tram e bus. Una scelta ampia e davvero utile, per poter raggiungere tutto quello che si vuol vedere in tempi assolutamente ragionevoli. Ma andiamo per ordine.
A Parigi ci sono 14 linee della metropolitana identificate da numeri e colori e 5 linee RER identificate da altrettante lettere. Una volta trovata la fermata della metro più vicina alla destinazione, non si deve fare altro che individuare il capolinea della direzione in cui dovete andare e seguire l'indicazione sempre presente nelle varie stazioni. Con la metro si raggiuge davvero tutto e in poco tempo, cosa non trascurabile dati il numero di cose da vedere! Prima di districarvi nel dedalo della metropolitana bisogna però affrontare l'ingresso in città e, a meno che non abbiate la fortuna di un autista personale che dall'aeroporto vi prende e vi porta esattamente dove dovete andare, privandovi così del gusto dell'avventura, questo avviene principalmente tramite la RER. Se si arriva all'aeroporto CHARLES DE GAULLE, il più grande per intenderci, direttamente al suo interno troverete la stazione ferroviaria, per andare in centro la linea è la B (di colore blu). Puntuali come scritto sullo schermo che segnala i treni in arrivo, si apriranno le porte del treno su cui bisognerà stare più di una mezz'oretta prima di riuscire ad incrociare una stazione della metro...ma non perdetevi d'animo, fuori il paesaggio è da gustare!
Se l'aeroporto in cui siete atterrati invece è quello di Orly, dovete prima di tutto prendere l'Orlyval fino alla fermata Antony e poi sempre la RER B. Anche qui i tempi si aggiramo sulla mezz'ora abbondante.
C'è un altro aeroporto poi, dimenticato dai più perchè non si trova proprio a Parigi nel senso stretto, considerato quasi unicamente per il bassissimo costo dei voli che qui arrivano, il BEAUVAIS, nell'omonima e carinissima cittadina. Qui i tempi si allungano un po'. Bisogna prima prendere una navetta per la stazione ferroviaria, poi da lì il treno che vi lascerà direttamente alla fermata Gare du Nord.
Questa era la parte più difficile...ora non vi resta che decidere un itinerario e raggiungerlo! La metropolitana è aperta 7 giorni su 7, più o meno dalle 5 del mattino all'1, il sabato un'ora in più.
Il bus, invece, è decisamente più lento della metro ma consente a chi ci sale la straordinaria possibilità di godere della città. Utilissimo quando piove e si vuole comunque tentare di visitare qualcosa di diverso da un museo o da un centro commerciale. Sono disponibili dalle 5.30 alle 20.30 circa, anche se alcune linee allungano di qualche ora il servizio. Dopo quest'ora entrano in scena i Noctilien, fino alle 5.00, 42 linee contrassegnate sulle cartine dalla lettera N.
Il mezzo meno usato è sicuramente il tram che conta solo 4 linee.

Uno strumento economico importantissimo, che non posso fare a meno di citare in questo post, è la carta PARIS VISITE. Si tratta di una carta che consente l'accesso illimitato su tutti i mezzi di trasporto di Parigi. Si paga in base alle zone scelte e ai giorni di permanenza nella città. A primo impatto può risultare caruccia (diciamo che per il massimo dei giorni, 5, nel raggio più ampio il costo si aggira sui 56 euro a testa) ma, conti alla mano, conviene davvero! Provata e riprovata!

E se proprio non riuscite a far quadrare le fermate o se i dubbi vi attanagliano e il web nn vi soddisfa, non esitate a contattarmi!!!

Link utili:
http://www.parigi.it/it/da_roissy_charles_de_gaulle.php
http://www.parigi.it/it/da_orly.php
http://www.parigi.it/it/da_beauvais.php
http://www.parigi.it/it/tourist_card.php




martedì 6 novembre 2012

Paris Paris Paris!!!

Bonjour à tout le monde!!!
Oggi tira aria francese perchè... sabato partirò per Parigi!
In realtà sarà la terza volta, ma sono emozionata ed entusiasta come se non l'avessi mai vista! Forse perchè è una città talmente ricca e in fermento che è impossibile vedere le stesse cose nello stesso identico modo. C'è sempre un'atmosfera diversa ma coinvolgente che ti attira in quel suo modo un po' sbadato e ti immerge a pieno nella storia, nell'arte, nella cultura!
Se la prima volta c'era veramente troppo da vedere e ho dovuto tralasciare alcune cose, anche molto molto conosciute, se la seconda è stata una rapida immersione nei mercatini natalizi sparsi per la città, la terza dovrà per forza colmare delle lacune, perciò ecco 5 cose da vedere assolutamente a Parigi...le dico a voi e le ricordo a me!


  1. La TOUR EIFFEL(fermata metro "Bir Hakeim" linea 6 verde scuro oppure fermata della RER "Champ de Mars Tour Eiffel" linea C giallo ocra): lei, che doveva essere solo un'aggiunta temporanea per l'Esposizione universale del 1889, oggi ne è il simbolo indiscusso. Salirci è doveroso (così come munirsi di pazienza date le code per gli ascensori) per godere dello splendido panorama...tutta Parigi ai vostri piedi. E se non resistete alla tentazione di mandare una cartolina proprio da lì, al primo livello c'è anche un ufficio postale! Forse un po' caruccia (gli adulti pagano da un minimo di 5€ per prendere le scale ad un massimo di 14€ ) ma almeno una volta bisogna davvero salirci! Per ammirare l'accensione al tramonto e gli spettacoli di luce che da quel momento la illuminano ogni ora per una decina di minuti, consiglio come postazione la terrazza del Trocadero...un punto di vista eccellente! E poi, se si desidera esserne sorpresi, veder spuntare dal nulla la Tour ed esserne quasi folgorati, scendere alla fermata "Trocadero"(linea 6 e 9)...non ve ne pentirete.
  2. La collina di MONTMARTRE (fermate metro "Pigalle" linea 2 blu e 12 verde scurissimo, oppure fermata metro "Anvers" linea 2 blu; per raggiungere la sommità della collina o si va a piedi o si prende la Funicolare), il mio posto preferito in assoluto! Altro panorama mozzafiato certamente, ma non è solo quello che affascina, bensì l'atmosfera artistica che si respira. Non a caso è stata scelta come dimora da moltissimi scrittori, poeti e artisti, che alla fine del XIX secolo animavano la "butte" (la collina) e che hanno lasciato indelebili segni del loro passaggio. Basta nominare Plaçe du Tertre per evocare orde di ritrattisti e non solo che dipingono così, per strada, tra turisti ammirati che addentano una crépe (in questa parte della città molto buone e farcite!!!) e frettolosi abitanti. Però, se si lascia per un momento questo angolo suggestivo ma molto turistico e si comincia a camminare quasi perdendosi (cosa che è praticamente impossibile, quindi non vi preoccupate!) ci si ritrova in alcuni dei luoghi che hanno fatto da sfondo a grandi tele di impressionisti, o a luoghi storici, punto di incontro degli intellettuali dell'epoca. Sto parlando dell'ex Cabaret des Assassins, il "AU LAPIN AGILE", famosissimo ritrovo agli inizi del '900, o del "MOULIN DE LA GALETTE" uno dei due superstiti ai più di 30 mulini a vento che una volta erano usati per macinare il grano o spremere l'uva. Proprio questo mulino, trasformato in locale da ballo, ispirò moltissimi artisti come Pierre - Auguste Renoir e Vincent Van Gogh. Al 12 di Rue Cortot, poi, c'è il Musée Montmartre (che questa volta finalmente andrò a vedere), una bella casa appartenuta nel XVII secolo a un membro della compagnia teatrale di Molière e che poi divenne abitazione e studio di Dufy, Utrillo e Renoir, tra gli altri. Con un biglietto di circa 8 € si fa un tuffo nella vita bohémienne! Ultima ma non certo per importanza, sorge sulla collina la chiesa del Sacré - Coeur, enorme e bianca all'esterno, dominata da un enorme mosaico all'interno. Fu edificata per iniziativa di due uomini d'affari cattolici che nel 1870, all'inizio della guerra franco prussiana, fecero il voto di costruire una chiesa dedicata al Sacro Cuore di Cristo se la Francia si fosse salvata. Come andò la guerra è ben visibile da questa costruzione talmente imponente da essere ammirata al meglio dai giardini sottostanti. Prima di lasciare la collina date uno sguardo alla vigna... è l'ultima esistente a Parigi!
  3. Gli CHAMPS - ELYSEES (fermata metro "Concorde" linea 1 gialla, "Champs Elysées Clemenceau" linea 1 gialla e 13 azzurra, "Franklin D. Roosevelt" linea 1 gialla e 9 verde chiaro, "George V" linea 1 gialla, "Charles de Gaulle Étoile" linea 1 gialla, 6 verde scuro, 2 blu e fermata della linea A Rossa della RER), non si può andare a Parigi senza percorrerli, almeno in parte dati i circa due km di lunghezza. Il viale più famoso della città ha una larghezza spettacolare, ampi marciapiedi, negozi incredibili, aiuole fiorite...insomma tutto ciò che serve per sentirsi Audrey Hepburn, o Fred Astaire, in Cenerentola a Parigi! Per chi ha tanta voglia di camminare (ma ne vale davvero la pena) è bello scendere alla fermata "Concorde" e, dall'omonima piazza dominata dall'obelisco egizio e su cui si affaccia l'Eliseo, percorrere gli Champs fino a Plaçe Charles de Gaulle, dove sorge il bellissimo Arc de Triomphe, punto di partenza per celebrazioni e parate. Dalla sua cima si vedono bene i 12 viali alberati che s'irradiano dalla piazza.
  4. L' ILE DE LA CITE (fermata "Cité" linea 4 viola) è l'essenza della storia di Parigi. Qui arrivò Giulio Cesare nel 53 a. C. e qui, anche avendo fatto spazio a grandi strade e lasciato il passo alla modernità, rimangono punti di incredibile tranquillità e romanticismo. Tante le cose da non perdere: la Conciergerie di rivoluzionaria memoria, la Sainte Chapelle (con circa 6.50 € potete vederle tutte e due), gioiello dell'architettura gotica, uno dei luoghi più magici di Parigi, il Pont Neuf, a dispetto del nome il più antico ponte della città e, ovviamente, lei, la Cattedrale per eccellenza, Notre Dame. Grande, anzi grandissima, imponente quasi, con quelle due torri che sovrastano e che sono "abitate" dalle famose Chimere (da non confondere con i Gargoyles!), messe lì non nel Medioevo come si potrebbe pensare, ma molto dopo, verso la metà dell'800. Bella fuori e maestosa dentro, vale senz'altro la visita. Chi se la sente può salire i 387 gradini e scalare la torre nord fino in cima. Se si preferisce scendere, invece, sul sagrato è situata la Cripta che, oltre ai resti delle fondazioni delle mura, mostra anche tracce dell'impianto di riscaldamento sotterraneo di una casa della tribù dei Parisii, che probabilmente diedero il nome alla città. Proprio davanti alla Chiesa si trova il Point Zéro, il punto da cui si misurano tutte le distanza riferite a Parigi. C'è una zona, poi, proprio sulla Senna, dove si deve andare... la punta estrema dell' Ile de la Cité, dominata da un salice che ondeggia romantico...bello anche per me che di solito queste cose le evito alla grande!
  5. Il QUARTIERE LATINO e il quartiere di ST - GERMAIN DES PRES due quartieri, un'unica caratteristica, l'autenticità. Siamo sulla rive gauche animata forse adesso più che nel passato da librerie studentesche, negozi folcloristici, teatri d'avanguardia ma anche case editrici e famosi caffè. Ottimi i ristoranti e, soprattutto nel quartiere Latino, davvero molto economici! Da vivere, non solo da visitare!
Questo, è vero, non si può proprio perdere, ma ci sono moltissime cose che meritano, anzi impongono, una visita: i musei (il Louvre certo, ma il Musèe d'Orsay a parer mio è il più bello in assoluto, il Musèe de l'Orangerie celebre per le Ninfee di Monet), l'Opera, un giro a Pigalle, il "quartieraccio " per nomea ma assolutamente visitabile, anzi molto caratteristico con il suo famosissimo Moulin Rouge, la zona degli Invalides, dove tutto ha dimensioni monumentali, la tomba di Napoleone, Disneyland (merita un capitolo a parte)...ma questo ve lo racconto la prossima volta! Ora un po' di link utili
http://www.eiffel-tower.com/it
http://www.montmartre-guide.com/
http://www.champselysees-paris.com/
http://notre-dame-de-paris.monuments-nationaux.fr/fr/
http://www.parigi.it/it/quartiere_latino.php
http://www.travellersonline.net/Parigi/att_stgermain.htm

E per chi si fosse lasciato ispirare... OFFERTA DEL GIORNO

VOLO partenza da Milano il giorno 19 novembre - ritorno il giorno 23 a 63 euro con Ryanair, oggi su http://www.skyscanner.it/voli/mxp/pari/voli-economici-da-milano-malpensa-per-parigi.html?oym=1211&iym=1211&rtn=1

HOTEL a partire da 330 € per 4 notti su http://www.booking.com/searchresults.it.html?aid=346864;sid=d408402acbba661c26470e698c577585;dcid=1;checkin_monthday=19;checkin_year_month=2012-11;checkout_monthday=23;checkout_year_month=2012-11;city=-1456928;class_interval=1;csflt=%7B%7D;inac=0;order=price_for_two;radius=1;redirected_from_city=0;redirected_from_landmark=0;review_score_group=empty;score_min=0;si=ai%2Cco%2Cci%2Cre%2Cdi;ss_all=0;ssb=empty;;nflt=class%3D3%3B;track_ajax_filters=1

lunedì 5 novembre 2012

Sono on line!!!

Finalmente, dopo tanto pensare, sono giunta alla conclusione che il web non sia poi così ostico, perciò, con un po' di paura telematica, ho preso l'ardita decisione di creare un blog...questo blog per la precisione...un blog dedicato al mondo dei viaggi! Non solo ai racconti dei miei viaggi, ma anche e soprattutto alle occasioni di viaggio, ai desideri di viaggio, a ispirazioni per il viaggio... insomma tutto quello che ruota attorno al viaggio. Che ci si sposti solamente o che si abbia intenzione di entrare in contatto con un mondo nuovo, il viaggio ha toccato ognuno di noi almeno una volta e, dal momento che viaggio e aiuto gli altri a viaggiare da ormai diversi anni, voglio condividere con tutti la mia passione, cercando di offrire una mano a chi tenta di districarsi ma non riesce, a chi vuole uno spunto e a chi cerca non sa neanche cosa...
Come diceva Bruce Chatwin "Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma."!