Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

I suggerimenti del mese

Benvenuto Dicembre!

martedì 30 aprile 2013

Crisi, maltempo e viaggi

Che ci sia la crisi, lo sappiamo bene. E non solo lo sappiamo, lo viviamo anche. A differenza di chi è sempre pronto a ricordarcelo. Oltre alla crisi poi, quest'anno, c'è anche il maltempo. Pioggia, pioggia, pioggia insistente scroscia senza fine da giorni, mesi, che sembra che il sole non voglia più farsi vedere per paura. Quindi, la somma di crisi e pioggia non poteva portare altro che all'accanimento dei soliti toto scommesse su quanti partono sfruttando il superponte festivo e quanti, invece, se ne stanno a casa. Ma, mentre impazza su ogni canale della tv il conteggio degli italiani in marcia, l'esito non è per tutti lo stesso. Come è possibile che dalle stesse domande si possano trarre risultati diversi? Eppure succede. Perchè mentre c'è chi afferma che 56 milioni di italiani (la quasi totalità quindi) non si muoveranno affatto, c'è chi propone immagini di allegri e spensierati turisti, a cui, per dirla tutta, non è andata molto bene dal punto di vista meteo, se hanno scelto il nord Italia. Pizzerie affollate, camper da tutte le parti, parcheggi diventati un miraggio. Quindi vuol dire che, nonostante la pioggia e la crisi, allora viaggiare si può. Certo che si può ...


Come ogni compleanno decidiamo di regalarci un viaggio, piccolo o grande a seconda delle possibilità. Beh, quell'anno lì, proprio quello di cui voglio parlarvi adesso, non eravamo stati molto fortunati. Ma per nessuna ragione al mondo avremmo desistito dal fare i nostri, anche se pochi, giorni insieme lontani da casa. E fu così che ci imbattemmo in una piccolissima città della costa francese, Port Fréjus. In realtà la città è quella di Fréjus, ma il centro si trova a qualche chilometro dal mare e quindi, circa trenta anni fa, ne hanno sistemato per bene il porto, che è così diventato una piccola cittadina della Costa Azzurra.
Meta non casuale, ovviamente. Parlando con un'amica, infatti, saltò fuori che lei aveva una piccolissima casa proprio sul porto, casa che lei affitta nella bella stagione, ma si sa, novembre non ne fa parte. E così, nel momento in cui dalla sua bocca uscirono le parole "è libera, non c'è nessun problema", eravamo già con i bagagli in mano.
Sistemiamo tutto nelle valigie, e questa volta portiamo anche il piumone, qualche vettovaglia indispensabile e tutto quello che "fa casa". Partiamo di sera, dopo il lavoro, tanto il tragitto è breve e il centro piccolo, la descrizione della padrona di casa è molto accurata, le chiavi, anche quelle strane, le abbiamo ben salde in mano. Niente indugi.
Raggiungiamo il centro senza problemi, la zona del porto con qualche minima difficoltà, il garage con qualche esitazione ma ... il vero enigma è la casa. Usciti dalla porta del garage sotterraneo, ci ritroviamo davanti una serie di piccole palazzine tutte identiche. Tutte con lo stesso sistema di identificazione e numerazione interna. Evidentemente è un sistema vincente per chi ci vive o anche solo per chi ci arriva di giorno, magari accompagnato dalla luce del sole. Ma per due poveri giovinetti, con due valigie e un piumone, che arrivano di notte, e per la prima volta si imbattono in tutto ciò, non è stato facile. Per niente. Comincia a dilagare il panico. Presa dal buio, schiaccio un ipotetico interruttore della luce. Peccato che fosse un campanello.
Io non sono mai stata una di quelle che da ragazzine fanno lo scherzo del "suona e scappa". Io quando suono un campanello è perchè so chi abita in quella casa o comunque lo scopro volentieri. Insomma, non scappo. Non scappavo, almeno. Fino a quella sera lì. Dopo mezz'ora di vagare al semibuio, appena ho capito che il pulsante che avevo schiacciato non aveva acceso la luce, ma svegliato un povero signore nel bel bezzo della notte, sono scappata. Ho mollato il piumone, le valigie, e soprattutto il Maritino, che allora non parlava neanche una parola di francese, e sono andata a nascondermi. A scriverlo mi viene da ridere ma, quella sera, dopo aver recuperato il Maritino, mi venivano le lacrime agli occhi. Non avevamo idea di dove fossimo. L'unico punto sicuro era il garage. Da cui ripartimmo, seguendo le indicazioni della padrona di casa. E da cui ripartimmo altre tre volte. Prima di prendere l'ardita decisione di chiamare la padrona di casa. Ore 1.00 del mattino. Non volevamo arrivare a tanto, ma più tentavamo di raggiungere la meta, più veniva tardi. Penso di non aver provato mai tanta vergogna. Eppure lei, la persona più gentile che ci sia sulla terra, ci guida passo passo fino alla porta di casa. E, a un tratto, quel labirinto diventa chiaro. Ci scusiamo, ringraziamo, ed entriamo. La casa è piccola ma bellissima. Sembra uno di quegli appartamenti americani dove in poco spazio c'è tutto, con stile. Proprio di gusto. Rinfrancati, facciamo il letto e piombiamo nel sonno del guerriero.
Alla luce del sole tutto appare diverso. I piccoli palazzi sono bellissimi e si affacciano proprio sul porto. C'è una bellissima luce e un profumo che solo chi frequenta il mare in inverno sa di cosa parlo. La piccola città è una bomboniera piena di botteghe di giovani artisti, locali culinari, negozietti. A pochi metri c'è anche un grande centro commerciale dove compriamo il necessario per la cena del mio compleanno, che di rito deve essere "speciale", e poi partiamo per il parco Marineland.

Ok, forse sono un po' grandina, ma cosa ci devo fare, tutto quello che ha a che fare con il mare mi affascina. E poi ci sono le orche, che adoro. Vedere il loro spettacolo, simile a quello che tanti anni prima avevo visto, sempre lì, vedere queste gigantesche vasche, vicino alle quali una volta ti permettevano di andare, per stare faccia a faccia con le orche, e che furono all'origine del mio amore per il mare e i suoi abitanti, quando un'orca mi diede una "testata", tutto questo anzichè aggiungermi un anno, me ne ha tolti diversi. E così trascorriamo la nostra giornata di novembre, in mezzo al mare.

Il giorno successivo (in realtà in mezzo ce n'è stato uno di riposo ... ) ci vede a Cagnes - sur - Mer, nella casa che ospitò Pierre - Auguste Renoir fino alla sua morte. Commovente per chi ama l'arte e conosce i suoi capolavori. Ma il momento in assoluto più toccante è stato entrare nel suo studio. I colori lasciati a metà, la sua sedia, il cavalletto, tutto suo, tutto lì. Ed è scesa qualche lacrimuccia.

E così ripartiamo per port Fréjus, troviamo subito l'appartamento, e ci godiamo l'ultimo giorno gironzolando per il porto, respirando il mare e l'atmosfera della Costa Azzurra.

Questo è quello che si può raccontare. Quello che proprio non si riesce ad esprimere sono le tantissime risate anche in momenti non proprio opportuni, il mettere insieme qualcosina per la mia cena speciale, l'attenzione per me che ero la festeggiata, il sentirmi sempre speciale. Forse a volte vorremmo andare lontano e vedere cose strane e la crisi, sempre lei, non ce lo permette. Però, le risate non ce le può, e non ce le deve, togliere. La complicità, gli sguardi, quelli rimangono e sono quelli che rendono speciale ogni viaggio, lungo o breve, originale o consolidato, lontano o vicinissimo.
Perciò viaggiamo, sempre!


Qui un po' di link utili:
http://www.frejus.fr/
http://www.marineland.fr/
http://www.cagnes-tourisme.com/fr/decouvrir/musee-renoir/presentation.html

mercoledì 17 aprile 2013

Ripartire, sempre ...


A volte si desidera viaggiare per curiosità, e allora si sceglie un posto lontano, sia per posizione che per cultura. A volte, invece, si desidera viaggiare per staccare un momento la spina dalla quotidianità, e allora si cerca un posto immerso nel silenzio, dove il caos sia solo quello pacato della musica, della gioia e non del telefono o della tv o del blaterare delle persone. A volte, poi, si desidera viaggiare per ritrovare se stessi, per rivivere momenti vissuti insieme ad altre persone, per lasciare casa ma sentirsi a proprio agio comunque, e allora magari si ritorna in un posto in cui siamo già stati e che è protagonista di bei momenti. Ma se i momenti rimangono solo attimi di tempo passato scolpiti sì vivacemente nella memoria, ma che poi non danno frutto, allora forse è meglio cambiare meta. Costruirsi altri ricordi, insieme ad altre persone o da soli. Meglio non voler rivivere gli attimi di felicità a tutti i costi, identici a quelli passati. Perchè il passato è passato, e il presente, come diceva un saggio, è un dono, per questo si chiama presente. Se sprechiamo l'occasione di un viaggio solo per rivivere i ricordi, non avremo la possibilità di formarcene altri. La strada di ogni persona che incontriamo è necessariamente diversa dalla nostra. Alle volte, i percorsi si discostano talmente poco da regalarti la piacevole sensazione di aver trovato un altro te, in un' altra persona. Altre volte, invece, non potrebbero essere più diversi, ma te ne accorgi solo quando ci si comincia ad allontanare, perchè nel momento dell'incontro, allora si era vicini, e non si notavano le differenze. A seconda di quanta strada si percorre insieme, dividersi ai bivi fa più o meno male.


Perciò capita di avere scolpiti e pulsanti nella testa avventure in mezzo al bush africano, condividendo le mancanze più che le presenze, e sembra che niente mai possa cambiare e men che meno cancellare quei momenti, ma invece ... come si fa a non sorridere di fronte al ricordo di gaffe più o meno gravi, a non commuoversi davanti alla memoria di tanti sorrisi condivisi, a non ripensare alle ore di attesa ingannate con partite sfrenatissime alle carte ... ma tutto cambia, e anche noi in qualche modo lo facciamo. L'unica cosa è ripartire, sempre ... e questa volta lo scrivo qui ma lo dico a me, ripartire, sempre ...




giovedì 4 aprile 2013

Memories


Ok, il sole ormai è un ricordo. Siamo stati bene insieme, abbiamo trascorso numerose giornate godendo del calore, della luce, persino dell'allegria che riusciva ad emanare. Ma adesso basta. Evidentemente è arrivato il momento di dare una svolta grigia e nuvolosa alla nostra vita. Deve essere così, perchè qui piove in continuazione. Non se ne può più. Ecco, l'ho detto. Non ci rimane altro da fare che sfogliare quelle belle foto scattate anche controsole, un po' buie, un po' venute male se vogliamo, ma che testimoniano che c'era ...

Insomma qui si vede che c'era il sole! Siamo nelle Isole di Lerins, il giorno del compleanno del Maritino, ormai tre anni fa. Di solitio il giorno del compleanno è dedicato ad un giretto. In questo caso la destinazione erano le isole di Lerins, un magnifico angolo di natura. Le isole sorgono nella baia di fronte a Cannes. Sono due, Ile Sainte-Marguerite e Ile Saint-Honorat. La prima, da cui è stata scattata la foto, è famosa per la leggenda della Maschera di Ferro, di cui si può anche visitare la cella, oltre alla fortezza, gli scavi archeologici e una passeggiata immersa nel verde che offre la possibilità di ammirare una grandissima varietà di uccelli e altri animali. Oltre a godere della pace e ... del sole! La passeggiata arriva ad un belvedere sul mare, dove i colori  e le sfumature del blu non si contano! Veramente questo è un angolo di mare relativamente vicino a casa che però mi fa sentire molto lontano.
La seconda isola, invece, è proprietà di una comunità di monaci cistercensi che coltivano la vigna e producono anche un ottimo vino. L'atmosfera è decisamente più raccolta, ma il risultato è di uscire dalla visita guidata molto rilassati.
 
 
E che dire della villa appartenuta al poeta romana Catullo, nota come "Grotte di Catullo" a Sirmione? Un luogo splendido, che sorge proprio sul lago, conferendo una pace incredibile. E quando c'è il sole, i riflessi sull' acqua del lago di Garda sono bellissimi! Sempre a marzo, ma di qualche anno fa, ormai, è stata la meta di una viaggio di compleanno. Un posto bellissimo, ricco di storia ma anche di natura e molta acqua. L'atmosfera del lago è rilassante, è un'acqua quasi immobile, molto bella nei colori e poi conferisce un'atmosfera particolare alle città che sorgono vicino ad esso. Qui ci sono un po' di informazioni: http://www.sirmioneonline.net/grotte-1.htm
 
 
E per ultimo, i miei ricordi vanno al mare di casa, al sole di casa, alla mia bella Albenga e alla sua isola - Tartaruga, l'isola Gallinara, splendido esempio di come la fantasia della Natura si possa sbizzarrire e rendere magica una piccola isoletta in mezzo al mare. Suggestiva da lontano, bellissima da vicino, per chi possiede una barchetta è un giro immancabile da compiere d'estate. Il mare lì intorno è ricchissimo di pesci, per questo i sub scelgono spesso questo punto per compiere immersioni. E poi il sole (eh sì, sempre lui!) rende l'acqua contemporaneamente molto blu ma estremamente trasparente. Da vedere assolutamente, anche se di solito non se ne parla molto, ma Albenga è davvero bella e ricca di meraviglie. A volte vanno cercate, è vero, ma ci sono! Qui e qui un po' di informazioni.
 
Un giro nei ricordi aspettando il sole, che arriverà ... speriamo!!!