"Famiglia spagnola vende tutto quello che possiede per comprare un camper e fare il giro del mondo".
Scelta ardita, decisamente, e da qualcuno molto criticata. Ma, sinceramente, chi non ha pensato almeno qualche volta al classico "mollo tutto" per scegliere di ricostruire la propria vita più o meno lontano?
Io personalmente lo penso ogni volta che torno dall'Africa e non riesco ad adattarmi più alla realtà "di qui". Quella "di là" è troppo radicata, colori-odori-sapori-sorrisi-suoni-libertà sono cose a cui ci si abitua prestissimo, ma che poi quando si torna a casa uno deve per forza sistemare nel cassetto delle vacanze insieme alle foto, i passaporti e tutto quello che ci servirà la prossima volta. E non è una sistemazione agevole, però. I colori-odori-sapori-sorrisi-suoni-libertà non ne vogliono sapere di rimanere nel cassetto e trovano spiragli per uscire continuamente, i ricordi sono la loro porta preferita ... e a volte anche quella più dolorosa. Perciò è soprattutto in quei momenti lì che uno pensa di partire su due piedi, quasi fosse possibile spostarsi alla maniera del genio Jeannie, a cui bastava sbattere le palpebre e via, il gioco era fatto.
Una bella valigia capace di contenere il necessario e un pochino di superfluo, una bella dose di coraggio, e saremmo pronti a ricominciare tutto da un'altra parte.
Saremmo, perchè nella realtà poi avere la certezza di non poter condividere più certi particolari della tua vita con alcune persone è faticoso, sapere di interrompere il cammino a fianco di coloro ai quali vogliamo bene lo è altrettanto ... e qui i più smettono di fantasticare e ritornano alla quotidianità. Questa famiglia spagnola invece no. Marito, moglie e due bimbi piccoli, un camper e una vita tutta da inventare e da vivere in giro per il mondo, toccando con mano la realtà e non solo studiandola, imparando che cosa ci distingua e che cosa ci unisca conoscendo le persone, incontrando gli altri. Sembra una favola, e invece non lo è. A volte forse non serve essere fisicamente lontani per esserlo davvero, nel bene e nel male, le anime affini si toccano nonostante le distanze, e quelle che non lo sono si evitano nonostante la vicinanza. Ammiro molto questi intraprendenti Fernando e Fleur, nei loro occhi c'è quel guizzo di felicità, anzi Felicità, che solo chi rischia un pochino può permettersi di avere.
Pur avendolo pensato tantissime volte, non so se avrei la loro intraprendenza. Mi piace pensare di tornare e raccontare, anche per far vivere il viaggio a chi non era con me. E il viaggio si racconta principalmente con gli sguardi. Sono gli occhi che, prima ancora delle parole, rivelano quello che è stato il nostro viaggio. E questo non si può fare a distanza. Sì, lo so, ora abbiamo tanti mezzi tecnologici a disposizione che ci fanno sentire vicini vicini anche quando siamo ai capi estremi del mondo ... ma, non so, è bello raccontare senza interferenze, senza ritardi nel suono o dovendo sincronizzare gli orologi. Allora forse più di mollare tutto radicalmente, non è meglio sapere di poter cambiare vita qui, dove si è, andando dove si vuole, quando si vuole, per quanto tempo si vuole? Decisamente sì, secondo me! Partire e ritornare per poter ripartire!
Ciao, hai notizie di questa famiglia? Blog?
RispondiEliminaGrazie
Nicoletta, mamma che vuol partire
Ciao Nicoletta! Ti riporto la notizia più attuale che ho trovato, risale però a novembre:
Elimina"Ad oggi, i due vivono in giro per il mondo con i loro camper, cambiando residenza ogni 6-12 mesi e dando ai loro figli un’istruzione privata con docenti a pagamento. Il loro guadagno, spiegano, proviene da lavori saltuari di tutti i tipi che, essendo sempre in movimento, riescono a cogliere al volo con la massima facilità."
Nessuna traccia di blog nè su di loro nè curati da loro, purtroppo.
Sai già dove vorresti andare? Perchè proprio in questi ultimi periodi anche io e mio marito abbiamo sviluppato un piccolo progetto in questo senso...
Grazie mille per aver visitato il mio blog, spero che ti piaccia e che tu continui a farlo! Buona giornata!