Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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martedì 18 dicembre 2012

Viaggi paralleli

Riguardando le mie foto del viaggio a Parigi dell'anno scorso, mi sono capitate sotto gli occhi quelle di Disneyland. Un posto che amo, davvero, che mi regala una giornata di spensieratezza ogni volta, che riesce non tanto a far tornare bambini, come spesso si sente, ma a far ritrovare la magia di quando bambini eravamo. Ebbene, penso proprio che questo bellissimo parco sia un po' la metafora dei viaggi in senso generale ... molto molto divertente, lo si sceglie spesso per star bene.

Incontriamo bellissimi posti, da favola, mondi diversi dal nostro dove, però, ci sentiamo a nostro agio come, e a volte anche più che, a casa. Castelli magici, simbolo delle meraviglie che vediamo che però nascondono draghi sputafuoco, perchè sì, anche nei viaggi a volte incontriamo "draghi", assistiamo a situazioni di disagio, vediamo spettacoli a cui non vorremmo assistere mai, conosciamo persone che vivono ai margini della favola, facendone parte ma in modo negativo.

E poi ci sono le giostre adrenaliniche, quelle che ci fanno venire i brividi nella pancia, quelle che le fai, magari anche tante volte, proprio per sentire quelle emozioni lì... che sono quei Viaggi che sai già che ti faranno male, che quando torni non sei come prima, che senti le farfalle mentre ci sei, e lo stomaco attorcigliato quando ritorni a casa ...

E ci sono poi le giostre apparentemente innocue, quelle d'epoca, con i cavalli dell'800 e le carrozze, e anche se sono per bambini puoi cadere e farti magari anche male. Parlo per esperienza, eh, sono caduta proprio da lì ... non so queste giostre a cosa corrispondano, forse a quei viaggi che sembrano portarti in luoghi certi, di pura vacanza senza pensieri, e invece poi i pensieri te li fanno venire eccome... magari quelle vacanze già tutte belle programmate, con i ritmi serrati, zeppe di cose da vedere, in cui poi scegli di fare una piccola escursione in un villaggio locale e incontri gli occhi di una bimba che vende bamboline di legno, uno sguardo che non avevi programmato, un pugno nello stomaco che non sapevi di ricevere, lacrime che non sapevi di poter versare ...

Poi la magia finisce, il parco chiude e si torna a casa, con un po' di malinconia nel cuore, a programmare di corsa un altro viaggio. Sono tanti viaggi in uno, viaggi paralleli...

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