Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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giovedì 15 settembre 2016

L'imprevedibile viaggio di Harold Fry, tra romanzo e spunti di viaggio

La prima volta che ho sentito parlare di questo libro, "L'imprevedibile viaggio di Harold Fry" di Rachel Joyce, ho pensato che sarebbe stato assolutamente adatto al mio gusto: viaggio attraverso l'Inghilterra, per di più a piedi, dove il voler raggiungere una meta si unisce ad una forte esperienza interiore. Condita con sprazzi di ironia, bei paesaggi, un goccio di amore e generosa amicizia. Non mi sbagliavo, mi è piaciuto molto.

La storia è questa: Harold Fry, tranquillo pensionato che vive con la moglie in un paesino del sud inglese, viene a sapere che una vecchia amica sta morendo in un ricovero di una città ai confini con la Scozia. Harold quindi le scrive una lettera ma, arrivato alla buca, invece di spedire la missiva comincia a camminare (il rimando a Forrest Gump si fa largo nella mente).Ovviamente, essendo una decisione impulsiva, l'anziano non è equipaggiato per la lunga camminata, si stanca abbastanza facilmente, e non ha neanche avvisato la moglie. Ma questo non lo ferma. Harold è convinto che finché camminerà la sua amica rimarrà in vita. Il romanzo segue perciò le tappe del viaggio e ci fa conoscere non solo il protagonista, la sua storia e le vicende personali, ma anche alcune persone che incontra e che condivideranno con lui il cammino. Che, visto che mi piacciono i dati, ha una lunghezza di 1000 Km e una durata di 87 giorni. Ottantasette giorni di cammino. A piedi. Con scarpe leggere. Almeno all'inizio.
Giusto per placare la curiosità, Harold a destinazione ci arriva, ma per sapere quello che è successo dopo, vi conviene leggere questo bel romanzo.

Mentre leggevo il libro seguivo sulla cartina i progressi e ho così scoperto nuovi posti che vorrei visitare e confermato città in cui da sempre vorrei andare. Harold parte da Kingsbridge, nel sud est dell'Inghilterra, un paese di poco più di 5000 anime affacciato sul mare. Penso che sia lo stesso posto in cui Ken Follet ha ambientato "I pilastri della Terra". Insomma un bel posticino, tranquillo e rilassato, in cui condurre l'esistenza. Se volete saperne di più date un'occhiata qui.

Da qui tocca una miriade di città, più o meno piccine, tra cui Bath, Warwick e Hexham.

Bath mi è rimasta in mente da quando ho letto i romanzi di Jane Austen. Lì l'autrice aveva abitato con la sua famiglia e lì ambientò alcuni romanzi. E poi ci sono una bella Abbazia e anche le terme romane, molti autori della letteratura facevano andare a Bath i propri personaggi per i soggiorni termali. La città è stata nominata anche patrimonio dell'Umanità dall'Unesco. Qui e qui trovate un po' di informazioni per pianificare una gita a Bath. Che è proprio una bellissima città.

Warwick invece è stata una scoperta enorme. Secondo la Lonely Planet è uno dei migliori posti da vedere in Europa. E io non ne avevo mai sentito parlare. Città che vanta origini antiche, possiede non solo un bellissimo castello, ma anche gallerie d'arte, sale da thè e parchi verdissimi. Il sito della città è fatto davvero bene e offre anche sconti e una mappa delle attrazioni da non perdere, date un'occhiata qui.


Prima dell'arrivo a destinazione, la città di Berwick, Harold passa anche per Hexham, una città che sorge nei pressi del Vallo di Adriano e che fu incendiata anche dalle truppe di Wallace. Per chi conosce Braveheart. O Mel Gibson. Qui ci sono informazioni utili.


 A volte un libro offre veramente regali preziosissimi, come una scusa per un viaggio inaspettato in luoghi fino a quel momento sconosciuti. Perciò, anche per questo, dico grazie ad Harold Fry.

"Se uno non fa follie ogni tanto, addio speranza"



Foto dei luoghi dai siti indicate, foto del libro mie.

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