Tra vent'anni non sarete delusi delle cose che avete fatto ma da quelle che non avete fatto. Allora levate l'ancora, abbandonate i porti sicuri, catturate il vento nelle vostre vele. Esplorate. Sognate. Scoprite. (Mark Twain)

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lunedì 29 agosto 2016

Bagan

Ci sono posti che uno si ripromette di voler vedere a tutti i costi, perché li ha visti di sfuggita in foto o alla tv o magari ne ha sentito parlare da qualcuno in modo così entusiasmante da appassionarsi a sua volta. Devo dire la verità, di questo posto ho sentito parlare in tempi relativamente più recenti, o comunque più recenti rispetto ai suoi "colleghi". Resta il fatto che da quando ne ho sentito parlare ma soprattutto da quando ho visto le foto me ne sono innamorata.

Di Bagan si è parlato (non troppo a dir la verità) in questa ultima settimana a causa del terremoto che ha colpito il Myanmar e che, oltre ad aver causato molte morti, ha distrutto parte di quei bellissimi templi. A Bagan di templi ce n'erano più di 13.000, tra pagode e strutture religiose. Il luogo occupa una superficie di circa 42 Km quadrati ed è a dir poco spettacolare. Chi c'è stato o chi è stato ad Angkor in Cambogia saprà quanto è affascinante perdersi tra le rovine di questi antichi luoghi religiosi la cui edificazione risale al XI secolo e regala un'atmosfera unica, come tante volte capita nei luoghi di culto del Sud Est Asiatico.
Oggi a Bagan parte di tutto quello che ha resistito per secoli non c'è più. Ma è comunque bellissima e ancora ammaliatrice, come chi è ferito riesce ad essere, nella dignità che il tempo regala a chi, o cosa, merita. Quindi io a Bagan continuo a voler andare. Se non altro per vedere se Tiziano Terzani aveva ragione quando diceva "Bagan è uno di quei luoghi che ti rende fiero di appartenere alla razza umana".

Per info molto approfondite sul sito archeologico di Bagan, leggete qui.


Per le foto ringrazio Wikipedia, che mi viene in aiuto fin quando non ci andrò io.





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