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giovedì 6 febbraio 2014

Naufraghi, sushi e lieto fine

Quale notizia poteva mai attirare la mia attenzione oggi, se non quella del naufrago ritrovato in un atollo delle isole Marshall? Perché un po' questa cosa mi stuzzica...diciamo a livello teorico, azzerare le pretese della vita e rimanere (possibilmente non sola però) in balia della natura.
La sua storia è bizzarra e forse è per questo che alcuni nutrono qualche perplessità al riguardo.

Naufrago salvato dopo 13 mesi   ho bevuto sangue e mangiato uccelli crudi Il Signor Jose Salvador Albarengo, pescatore salvadoregno di 37 anni, è partito dal Messico il 24 dicembre 2012 per una battuta di pesca insieme ad un ragazzo di circa 14 anni. Sono stati colti da una brutta tempesta e l'unica cosa che hanno potuto fare è stato andare alla deriva. Così, trascinati dalle correnti oceaniche, sono arrivati nelle isole Marshall e lì è rimasto (il ragazzino, purtroppo, è morto qualche mese dopo) fino a quando due donne non l'hanno trovato un paio di giorni fa. Quello che sorprende è la condizione di salute, apparentemente buona, in cui l'uomo appare. Merito della dieta, sostiene il naufrago, a base di pesce crudo (beato sushi, lo sapevo!) e sangue di tartarughe (oltre ad acqua piovana e pipì). Lo so, trovarsi lì sarà stato tremendo, subire la tempesta ancora peggio, resistere poi da solo dopo aver visto morire il giovane accompagnatore uno strazio. Però, ecco, almeno era in un paradiso tropicale ricco di flora e fauna. Mi piacerebbe tanto visitare le isole Marshall, magari non con un naufragio, o almeno non così. Diciamo al massimo un "naufragio organizzato", senza sballottamenti vari e con almeno un'amaca al coperto ad attendermi, anzi attenderci, perché senza il Maritino non mi muovo! Ma, se Tom Hanks ci ha insegnato qualcosa, e non mi riferisco proprio per niente al correre, è che si può sopravvivere in un paradiso tropicale senza nessun conforto umano e usando l'ingegno per sopravvivere. Quindi un girettino selvaggio ma pianificato lo farei...
Le isole Marshall si trovano in quell'oceano splendido che è il Pacifico, in quel continente da sogno che è l'Oceania. Godono di tutte le meraviglie che caratterizzano le "colleghe" isole che si trovano nei paraggi ma nella loro storia c'è anche una pagina tristissima, che è quella riguardante i test nucleari, e una piaga sanitaria gigante, la lebbra. Ad eccezione di questo, però, sembrano essere proprio quel paradiso abbastanza lontano da farci dimenticare frenesie e guai vari. L'atollo di Arno è stato definito "paradisiaco" e vedendo le foto non stento a crederlo, anche perché somigliano moltissimo a quelle che abbiamo scattato in Polinesia, che a parer mio, è fatta ad immagine e somiglianza del Paradiso. Sono isole ricche di pesci, buoni da mangiare e belli da vedere, perciò lo snorkeling è assicurato, di spiagge lunghe e sabbiose, di fondali ricchi di relitti della seconda guerra mondiale e nella capitale Majuro c'è anche un museo.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, è proprio il caso di dire, ma mi sorge una domanda...una volta tornati alla realtà, non si rimpiange un po' il silenzio, i tramonti, il contatto con la natura? Chissà...

isole marshall
 
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Jose-Salvador-Albarengo-naufrago-messicano-sangue-tartaruga-cast-away-8422fc5b-6749-49c6-a65d-c7fe64613e7e.html?refresh_ce

http://it.wikipedia.org/wiki/Isole_Marshall

http://www.easyviaggio.com/isole-marshall/informazioni-utili

Per le foto ringrazio www.agi.it/estero/notizie/201402041200-est-rt10076-pescatore_di_squali_alla_deriva_in_mare_per_13_mesi_molti_dubbiwww.wikipedia.it e http://www.viaggiplanet.it/isole-marshall-lagune-blu/

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